a cura di Imma Paradiso
Ol'ga Aleksandrovna Sedakova (Mosca, 26 dicembre 1949) è una poetessa, traduttrice e narratrice russa. Olga Sedakova è l'erede della tradizione dei grandi poeti russi del Novecento. Figura di grande rilievo, è ammirata non solo come "donna di lettere" e scrittrice, ma anche come studiosa nel mondo accademico internazionale. Ol'ga Aleksandrovna è nata nel 1949. Ha studiato e si è laureata presso la Facoltà di Filologia dell'Università di Mosca Lomonosov nel 1976. Già in tenera età il seme della poesia si era innestato nel cuore di Sedakova. Sfortunatamente per la giovane poetessa, quelli erano gli anni del regime comunista. I tentativi di pubblicare le costeranno molto caro. All’età di vent’anni verrà internata in manicomio per cinque mesi e, se dal gulag potevano esserci speranze di tornare, dall’ospedale psichiatrico non si tornava quasi mai. La sua colpa è quella di aver composto poesie “troppo spirituali” e non alla portata di tutti. In manicomio tentano di curarla con shock di insulina, che rischiano di arrecarle danni cerebrali permanenti. Non rinuncia nemmeno alla sua fede cristiana, causa del suo internamento in manicomio, ma al tempo stesso unico motivo che le impedisce di impazzire. La sua produzione poetica, rimasta ai margini tra gli anni settanta e ottanta, era affidata, in patria alla fortuna delle copie dattiloscritte di circolazione limitata e, all'estero, all'editoria dei centri culturali dell'emigrazione. Ma dalla metà degli anni ottanta circa i suoi versi e la sua prosa e la sua attività di traduzione cominciarono ad apparire in riviste letterarie russe specializzate, in Estonia (a Tartu) e in Russia. . La sua prima raccolta di poesie è stata pubblicata a Parigi nel 1986. In Russia i suoi libri sono pubblicati dal 1989. Ol'ga Aleksandrovna insegna dal 1991 alla Facoltà di Filologia dell'Università di Mosca, Dipartimento di Storia e Teoria della cultura mondiale. Nel corso di quarant’anni ha ricevuto numerosi riconoscimenti in Russia e nel mondo; in Italia, in particolare, il premio Dante Alighieri (2011) fino al più recente conferimento del Premio Lerici Pea (2020). La sua poesia pur nata nel periodo sovietico è scevra della cosiddetta letteratura sovietica e di quella anti-sovietica, essa si muove in uno spazio altro, quello del non luogo e del non tempo, propri della poesia di ogni tempo. Questo perché, così come la Sedakova stessa ebbe a dire, origina da un centro, da un cuore non inteso in senso sentimentale, ma in senso centrale, come luogo del significato delle cose e delle emozioni, cosicché la sua parola può toccare qualsiasi cosa. Sono le sue stesse poesie, così spiritualmente dirompenti, a farsi strada tra i lettori, non c’è didattica nelle sue opere, c’è solo la riflessione di chi osserva il mondo nella sua fragilità, riuscendo però a intuire la bellezza della volontà divina.
IL COMPONIMENTO POETICO:
"Infanzia"
Ricordo la prima infanzia e il sogno sull’oro piumino.
Un sogno o per davvero? Qualcuno mi vide, veloce entrò dal giardino, e in piedi mi sorride.
– Il mondo – dice – è un deserto. Il cuore dell’uomo una pietra. Amano gli uomini quel che non sanno.
Non ti scordar di me, Olga, ed io non dimenticherò nessuno.
COMMENTO CRITICO:
Meravigliosa poetessa, ispirata fin dalla tenera età, un talento e una passione che sono un dono di Dio. Molto spirituale ed intensa, cosa che nel suo paese ha pagato sulla sua pelle senza, per questo, rinunciarci e infatti come scrive nella chiusa, lei non si è scordata della poesia e attraverso essa tanti non scorderanno di guardare al cielo che l'ha ispirata.
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